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Visitare Procida da Ischia: come arrivarci e cosa vedere
Partendo da Ischia andiamo alla scoperta della Capitale Italiana della Cultura 2022. Scopriremo panorami suggestivi, l’atmosfera di un borgo dei pescatori e la millenaria Abbazia di San Michele Arcangelo, con la sua biblioteca del XVI secolo
In questo articolo parliamo di:
Se avete programmato le vacanze a Ischia vi consigliamo di dedicare almeno una giornata alla visita di Procida, la più piccola e riservata delle tre isole del Golfo di Napoli. La Capitale della Cultura 2022 è un piccolo, scrigno di bellezza culturale e ambientale e resterà sempre nei vostri ricordi.
Perchè Procida è la Capitale Italiana della Cultura 2022
Il 18 gennaio del 2021, il prestigioso titolo dato a Procida come centro culturale italiano da visitare nel 2022 ne ha voluto mettere in evidenza le potenzialità, date da un forte spirito identitario e da una storia che, come vedremo fra poco, affonda le sue radici nell’antichità.
Procida è la famosa “Isola di Arturo” del romanzo di Elsa Morante, vincitore del Premio Strega nel 1957. Un lembo di terra protagonista del cinema di ogni tempo, dalla pluripremiata pellicola con Troisi “Il Postino” (1994) fino a tempi più recenti con “Generazione 56K”, la serie tv italiana su Netflix ambientata tra Napoli e Procida appunto.
Ma cos’ha di speciale quest’isolotto con una popolazione di poco più di 10mila abitanti su circa quattro chilometri quadrati di superficie? Scopriamolo insieme.
Visitare Procida da Ischia: come arrivarci
I collegamenti da Ischia a Procida sono molto rapidi grazie ai traghetti veloci, attivi tutto l’anno. Per imbarcarsi basta andare al Porto di Casamicciola che si trova a nord-est di Ischia. Il mezzo di collegamento più veloce da Ischia a Procida è l’aliscafo che, tuttavia, può trasportare solo passeggeri e non macchine e altri veicoli.
Che si utilizzi il traghetto oppure l’aliscafo, il punto di approdo è sempre Marina Grande, da cui è possibile prendere i caratteristici piccoli autobus isolani e i taxi per spostarsi a Procida. Qualora si decida di noleggiare un mezzo di trasporto, invece, vi consigliamo di optare per un Ape car o uno scooter perché molto più pratici e meno ingombranti, considerando le dimensioni davvero ridotte delle strade procidane.
Marina Grande rivela l’identità dell’isola
Ciò che incuriosisce immediatamente all’arrivo a Procida sono i colori pastello delle abitazioni che si affacciano sul porto ma anche l’imponente architettura del Palazzo Montefusco o anche detto Palazzo Merlato, residenza estiva dei re sin dal XII secolo.
Noi vi consigliamo di non allontanarvi subito da Marina Grande ma di fare una passeggiata in quello che è il principale centro economico dell’isoletta, dove si vive tutto l’anno. Non troverete negozi di souvenir, bancarelle o costosi negozi ma tante attività comuni, dalle pasticcerie alle librerie, dai ristoranti alle pescherie che, ogni giorno, vendono il pesce portato dai pescatori al rientro dal mare. Come simbolo dell’antica tradizione marinara c’è anche l’Istituto Nautico che, proprio da Marina Grande, si fa notare per la sua imponenza.
Cosa vedere a Procida
Spostandosi dal porto di Marina Grande, la visita culturale a Procida può iniziare da Terra Murata, il borgo medievale arroccato sul punto più alto di Procida e tra i luoghi più antichi dell’Isola. Una passeggiatina di 20 minuti a piedi permetterà di godere del panorama prima di arrivare sulla splendida terrazza Belvedere, da cui è possibile ammirare l’arcipelago campano e l’abbazia di San Michele Arcangelo. Questa grande chiesa, a 91 metri sopra il livello del mare, è nata nell’XI secolo come cenobio benedettino e ha attraversato diverse trasformazioni restando una delle più importanti del Meridione d’Italia.
Si spera che la visibilità data a Procida in questo 2022 rendera più famosa anche l’importante biblioteca presente nei sotterranei di San Michele Arcangelo, risalente al XVI secolo e da sempre frequentata da studiosi di tutto il mondo.
Palazzo d’Avalos, sede dell’ex Carcere di Procida
Alle porte di Terra Murata è possibile visitare palazzo d’Avalos, già sede del Carcere di Procida. Nel 1563, la struttura fu eretta come castello di difesa, trasformato in palazzo Reale nel 1744 da Carlo III di Borbone. Nel 1830 diventò prima una caserma e poi un carcere, in funzione fino al 1988.
La conversione del palazzo in una struttura penitenziaria generò pesanti accuse perché era stato snaturato il suo valore artistico e architettonico ma probabimente è stato proprio il carcere a preservare l’isola partenopea dal turismo di massa e, infatti, Terra Murata si è conservata com’era nel Medioevo.
Qui “soggiornarono” Attilio Teruzzi, Junio Valerio Borghese, Luigi Settembrini e tanti altri personaggi che hanno attraversato la storia d’Italia.
Dopo aver ammirato le opere isolane, se volete rilassarvi e prendere un po’ di sole, a Procida si trova la bellissima spiaggia del Pozzo Vecchio, dove sono state girate moltissime scene del film Il Postino.
L’ultima tappa, obbligatoria, per l’Isola di Arturo è il borgo dei pescatori Corricella, un luogo magico e ricco di colori in cui poter ammirare le abitazioni tipiche isolane e soggiornare in uno degli alberghi tradizionali.
Cosa mangiare a Procida
La cultura gastronomica procidana non si discosta molto da quella delle altre due isole del Golfo di Napoli. Per ambiente pedoclimatico, storia e tradizioni, la cucina di Procida abbraccia la Dieta Mediterranea con una combinazione felice di ingredienti di mare e terra.
Nelle parule, gli orti locali innaffiati dall’acqua che arriva dai pozzi artesiani profondi dai 10 ai 20 metri, si coltivano ottimi ortaggi, che beneficiano del clima temperato e della fertilità del terreno.
Famosi sono i carciofi di Marina Chiaiolella protagonisti dei “Paccheri con carciofi alla procidana“, i pomodori (il tipo Lampadina è una varietà autoctona), le zucchine, i peperoni verdi e le melanzane.
Se a Ischia è conosciuto il coniglio all’ischitana (ve ne avevamo parlato in queste pagine), anche a Procida si cucina il coniglio alla procidana, uno delle specialità da non perdere.
Da non trascurare, inoltre, la bellezza e la bontà del limone procidano, coltivato soprattutto nel cuore dell’isola e tipico per la grandezza, il colore oro vivace, la polpa soda e succosa.
Vini di Procida
La produzione vitivinicola di Procida è meno abbondante di quella ischitana, che potete degustare visitando Cantine Tommasone o acquistando le nostre etichette sullo shop online. A Procida, nelle zone di Solchiaro e del Cottimo, si coltiva e produce soprattutto la falanghina, come bianco, e l’aglianico come rosso.