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Che bontà la tavola pasquale sull’isola d’Ischia
Cosa si mangia a Ischia a Pasqua? Se ne potrebbe scrivere davvero tanto perchè la tradizione gastronomica locale, espressione di quella partenopea, è talmente ricca da trasforma anche le ricorrenze religiose in una grande festa
In questo articolo parliamo di:
- 1 Cosa si mangia a Ischia a Pasqua? 6 specialità da provare
- 2 Le fave, virtuose e saporite
- 3 La fellata pasquale: il piatto della condivisione
- 4 Le uova rosse, un’antica e suggestiva tradizione
- 5 Zuppa di cozze: prelibatezza marinara
- 6 Il Casatiello, il pane salato che conquista
- 7 La Pastiera, regina dei dolci campani
La gastronomia ischitana non è molto diversa da quella napoletana e campana in generale. È un misto generoso di piatti di terra e di mare, verdure e dolci, il tutto intriso dei profumi e dei sapori mediterranei nonchè frutto di lavorazioni pazienti.
D’altra parte a Ischia, come nel resto dell’Italia meridionale, la tavola è davvero un momento importante che va oltre la semplice necessità di nutrirsi. Cucinare è un rito a cui non si rinuncia, è una delle massime espressioni di affetto, solidarietà, inclusione e legame alla propria storia secolare.
Cosa si mangia a Ischia a Pasqua? 6 specialità da provare
Anche nel periodo della Settimana Santa, tra celebrazioni religiose e folklore, il tempo trascorso in cucina è tanto e i profumi delle ricette tipiche si imprimono nella memoria, facendo sentire immediatamente a casa. Se volete sapere quali sono le ricette tradizionali ischitane di Pasqua, ecco una brevissima carrellata di specialità da abbinare ai nostri vini d’Ischia.
Le fave, virtuose e saporite
Un po’ perché sono un prodotto primaverile e un po’ per l’antica tradizione contadina degli ischitani, a Pasqua non mancano mai le fave, un concentrato di virtù nutrizionali e buonissime da mangiare insieme alla pancetta oppure nella fellata, il tipico antipasto pasquale di Ischia.
La fellata pasquale: il piatto della condivisione
Non vi aspettate un semplice stuzzichino perché la fellata pasquale (da “fella”, o fetta in napoletano) potrebbe rappresentare un piatto unico: si tratta di un vassoio di affettati, ricotta salata, uova sode a spicchi, provolone e fave, da accompagnare al “pane cafone” o al celebre casatiello.
Una portata che esprime l’attitudine alla condivisione, ancora più sentita in queste feste, e che anima la tavola con le tante mani che si intrecciano per prelevare la propria porzione. Il giusto vino da abbinare con la fellata può essere il nostro Pithecusa Rosso.
Le uova rosse, un’antica e suggestiva tradizione
Le uova sono il simbolo pasquale per eccellenza e sono presenti sulle tavole ischitane tinte di rosso (le troviamo nella “fellata” e nel “casatiello”). La colorazione è un’antichissima tradizione di origini greche mentre nel periodo cristiano le uova venivano dipinte in ricordo del sangue di Cristo. Ancora oggi le donne eseguono questa operazione dopo aver raccolto una radice chiamata rubia (‘a rov in dialetto) da cui si estrae il colorante.
Zuppa di cozze: prelibatezza marinara
Siamo in un’isola di marinai e non potevano mancare i piatti di pesce anche nel periodo pasquale. La zuppa di cozze, ad esempio, viene servita anche il Giovedì Santo e sembra che sia un’usanza introdotta da Ferdinando I di Borbone. Profumo di mare, teneri molluschi e quel sughetto delizioso a base di aglio, pomodoro e peperoncino in cui intingere il pane cafone, sono quel genere di semplicità che sfiora il lusso gastronomico.
Se state pensando quale vino possa andar bene con la zuppa di cozze, possiamo suggerirvi il nostro Rosamonti.
Il Casatiello, il pane salato che conquista
È un classico della Pasqua napoletana ma è talmente buono che ormai si prepara tutto l’anno. Il casatiéllo è un pane salato e farcito con opulenza: salame, formaggi, uova e ciccioli. Una ricetta davvero irresistibile che rappresenta una delle “merende” che si portano al seguito durante la Pasquetta, da vivere sulla nostra isola meravigliosa tra sole, mare e natura incontaminata.
Il perfetto vino da abbinare è un rosso come il nostro Pithecusa Rosso oppure l’Ischia per’ ‘e palummo.
La Pastiera, regina dei dolci campani
Quando si parla di cucine regionali, per quanto riguarda la Campania, basterebbe la pastiera napoletana per mettere questa regione sul podio delle gastronomie migliori (scopri la sua storia).
È vero, siamo di parte ma questo dolce pasquale è un’autentica opera d’arte culinaria diventata uno degli emblemi della pasticceria partenope nel mondo. Un involucro di pasta frolla friabile, contiene un impasto a base di uova, ricotta, grano, frutta candita e aromi vari (in alcune zone della Campania si aggiunge anche la crema pasticcera).
Il dolce, che si prepara qualche giorno prima della Pasqua per lasciare amalgamare sapori e profumi, ha un procedimento articolato e complesso ma la bontà di una fetta ripagherà di tutti gli sforzi. Un vino da abbinare alla pastiera? Andrà benissimo un buon passito.
Vi abbiamo descritto cosa si mangia a Ischia a Pasqua ma quello che vi consigliamo è di venire su quest’isola appena sarà possibile perchè troverete semplicità, bellezza e scorci caratteritici, oltre ad una genuina ospitalità.